Il giorno in cui cade il Mercoledì delle ceneri a Castel d’Ario si festeggia la Bigolada.
Vengono distribuite in piazza porzioni di “bigoi” conditi con acciughe, tonno e olio. Nell’occasione vengono preparati di più di dieci quintali di bigoi ed vengono organizzati diversi spettacoli come sfilate di maschera d’epoca, giochi in piazza, lancio di palloncini da parte dei bambini delle scuole, annulli filatelici, spazi attrezzati con cantastorie, banda con majorettes, esposizione di trattori antichi e storici e molto altro.
La festa ebbe origine l‘8 marzo 1848. La Società del Carnevale (la prima associazione casteldariese, una pro loco ante litteram) si fece portavoce del ceto degli affittuari, artigiani e commercianti esclusi dal potere politico perché non possidenti e, non tenendo conto dei divieti, promosse per il Mercoledi delle Ceneri una pubblica “…diffusione al popolo di polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo“.
Sotto l’aspetto conviviale si celavano forti tensioni sociali, come si può riscontrare nei numeri del settimanale “Il Pellagroso” che nel 1885 attribuiva alla manifestazione un significato politico a sostegno del movimento operaio e contadino, e un significato anticlericale (“…venite nel paese dei dannati profanatori della Quaresima…”). Con il passare del tempo si attenuò il significato politico, ma la festa continuò ad essere considerata un affronto alle pratiche della Chiesa, che imponeva il digiuno.
Certamente un piatto di polenta e aringa, e più tardi (non si ha notizia certa della data: forse nel 1921) i “bigoi con le sardele” non erano piatti grassi, ma il carattere festaiolo fu sempre osteggiato. Il regime fascista impose di spostare la data all’ultimo giorno di carnevale (come in tutti gli altri paesi) ma dopo la seconda guerra mondiale si tornò al giorno tradizionale. Nel 1970 la chiesa concesse una particolare dispensa per tutti i casteldariesi e per coloro che si trovano nel paese il mercoledì delle Ceneri.
Distribuire in piazza porzioni di bigoli conditi con olio, burro e acciughe sembra poco al confronto dei costosi carri allegorici approntati in altre città, ma il concorso di migliaia di persone che da mezzogiorno a sera aspettano con pazienza il piatto povero, lascia stupiti.
Non pensiamo che ad attrarre cosi tante persone possa essere solo il cibo, peraltro gustosissimo; la singolare coreografia dei cuochi rossi in viso, dei grossi focolai, degli enormi paioli e scolapasta, l’occasione di ritrovarsi uniti in semplicità, uniti dalla storia, contribuiscono al successo di questa manifestazione che si rinnova negli anni puntualmente.
Molti sono gli ospiti che arrivano dai paesi vicini e soprattutto dalla città di Mantova (numerosi impiegati ad esempio prendono l’occasione della pausa di mezzogiorno prolungandola un po’ più del solito). Ed è sempre una sorpresa il grande numero di visitatori se si pensa che il Mercoledi delle Ceneri è un giorno lavorativo.
Nell’occasione l’ospitalità di Castel d’Ario non si limita alla preparazione di piu di dieci quintali di bigoli, ma ogni anno vengono organizzati diversi spettacoli come sfilate di maschera d’epoca, giochi in piazza, lancio di palloncini da parte dei bambini delle scuole, annulli filatelici etc.
Insomma la Bigolada è una manifestazione unica, che si riverbera oltre i confini provinciali, capace di far ricordare ai contemporanei le radici della storia democratica, i primi raduni di braccianti, il motto “la boie”, le lotte organizzate rivestite in una festa singolare.